Chi meglio del grande maestro che giocava con l’Arte per fornire i primi rudimenti in materia? Solo attraverso un laboratorio munariano infatti si può scoprire che i colori hanno una consistenza e una vita quasi propria, che il colore può essere qualcosa che si può toccare, accartocciare, stracciare, odorare e attraverso il quale si può anche vedere. Solo attraverso il lavoro di chi per anni è andato controcorrente si possono scardinare gli schemi mentali in cui si è soliti percepire prodotti artistici, e crearne nuovi, innovativi e all’avanguardia nelle menti fertili dei nostri piccoli Elefanti, per educarli al bello, al diverso, all’originale e mai scontato, alla meraviglia e all’unicità, tutti STRUMENTI per trovare il proprio posto nel mondo.
“Rosso, giallo, blu, nero, bianco, marrone, verde, viola, arancione, turchese e grigio… Un elenco di colori fatto a questo modo è subito finito; invece i dodicimila colori sono là, tutti in fila.” Munari
È stato un viaggio sfumato tra il rosso, il giallo e il blu, ci siamo divisi in tre formidabili squadre di artisti che hanno esplorato tutte le differenti variazioni cromatiche conosciute e ricreabili. Attraverso le tre dimensioni siamo passati dal creare sfumature con la pittura, a trasformare l’immagine bidimensionale del foglio in un collage materico con vari elementi di quello stesso colore, finendo col dare vita ad un artefatto, esito ultimo del colore che si fa modellabile, evoluzione finale del colore, che ha acquisito addirittura forme tridimensionali.
Non è stato però un mero processo creativo, ma una volta usciti dai soliti stereotipi, abbiamo esplorato differenti dimensioni percettive attraverso i sensi, in particolare con la VISTA, servendoci di filtri speciali rappresentati da telai e occhiali d'eccezione.
Non dimentichiamoci però che l'ambiente circostante è già di per sè pieno di infinite sfumature di rosso, giallo e blu, che colorano numerosissimi oggetti ARTIFICIALI e NATURALI del nostro quotidiano, perciò, suggerendo loro di rivalutare gli spazi famigliari in modo nuovo, sia all’interno della Scuola sia all’esterno, con il grande valore aggiunto della natura, ne è uscito un importantissimo materiale di analisi e scoperta, che è stato il vero fondamento per dare il via al processo atto a scardinare quegli stereotipi rigidi e monotoni da cui si punta a farli evadere!
Infine, in perfetto stile munariano, abbiamo allestito una mostra dimostrativa, perchè secondo noi erano nati dei veri capolavori, e a chi non ne ha compreso il valore non possiamo che rispondere con una celebre frase dello stesso Munari: "Il più grande ostacolo alla comprensione di un'opera d'arte è quello di voler capire."